Note minime in tema di limiti alla discrezionalità del legislatore – A. Ruggeri

Della discrezionalità dei pubblici poteri in genere e del legislatore in ispecie si discorre – come si sa – da tempo; non è, ad ogni buon conto, casuale che il tema abbia negli anni a noi più vicini attratto l’attenzione di non pochi studiosi che vi si sono dedicati anche con studi di respiro monografico, nel mentre ancora di recente un’accreditata dottrina ne ha descritto le più salienti espressioni in una succinta ma densa riflessione di ordine teorico-generale.

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Abstract: The paper points out that the legislator’s discretion manifests itself in several forms and degrees. This is confirmed both by the constitutional model and by experience. After that, the paper discusses the constraints deriving from outside (especially from the European Union and the international community), as well as others that result from the context in which legislative production is inscribed and takes place. It then focuses on the so-called legislative self-constraints, here understood in a broad sense, as they refer to any form (even tacit) of conditioning coming from previous disciplines to supervening disciplines, and specifically appreciable in an axiologically oriented perspective.

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