Analisi critica del ddl di revisione costituzionale che introduce l’elezione diretta del Presidente del Consiglio dei ministri. Qualche proposta correttiva – P. Becchi, G. Palma
Il 31 ottobre 2023, proprio su questa rivista, abbiamo avanzato una nostra proposta di premierato ragionato ed equilibrato, a prescindere dal ddl di iniziativa governativa varato tre giorni dopo dall’esecutivo in carica. Infatti, il Consiglio dei ministri ha approvato, nella seduta di venerdì 3 novembre 2023, il disegno di legge di revisione costituzionale che introduce in Costituzione il premierato. Al momento, il ddl è incardinato in commissione affari costituzionali del Senato della Repubblica (1a commissione), in avvio della procedura di revisione costituzionale di cui agli artt. 72, ultimo comma, e 138 Cost. Più che il “premierato”, il ddl introduce disposizioni di rango costituzionale che prevedono l’elezione a suffragio universale e diretto del Presidente del Consiglio dei ministri e disposizioni atte ad impedire quelli che, in gergo giornalistico, vengono definiti “ribaltoni”; ma crediamo si possa in sede parlamentare (nel percorso dettato dall’art. 138 Cost.) migliorare il testo in alcuni punti essenziali. Consideriamo qui il testo del ddl e avanziamo alcune nostre proposte utili ad avviare una discussione nel merito.
Abstract: This paper aims to highlight the most significant flows in the so-called Casellati bill. First, a directly elected head of government should have the powers to appoint and to dismiss the ministers, and to shape, in his/her capacity as Prime Minister, the general policy of the executive. Second, the confidence vote, which should take place within ten days from the formation of the new government, is objectionable. There is no reason why a directly elected head of government should immediately appear before the legislature for a vote of confidence. Third, the head of government who takes over during the course of the parliamentary term should belong to the same majority groups as his /her directly elected predecessor, and has to lead executive action relying on the same agenda on which the directly elected head of government had won a confidence vote. This provision is highly problematic too.