Corte costituzionale e giurisdizionalizzazione dei controlli della Corte dei conti: le insidie del centralismo finanziario e contabile – L. Sambucci
Centralismo finanziario e contabile e giurisdizionalizzazione dei controlli costituiscono (alcuni dei) precipitati dell’ordinamento materiale all’esito dei “nuovi” principi della Costituzione finanziaria: i quali precipitati (che si rivelano e trovano alimento, tra l’altro, nelle asimmetrie giustiziali dei richiamati principi) sono suscettibili di esporre a recessività, da un lato, il principio autonomistico (peraltro, in una congiuntura caratterizzata dalla estensione della domanda di autonomia differenziata), non solo nel suo intrinseco portato valoriale (che pure, come noto, trova una attenta considerazione costituzionale: art. 5 Cost.), ma anche nella sua funzionalità rispetto al principio di buon andamento della pubblica amministrazione (art. 97, comma secondo, Cost.); e, da altro lato, la funzione ausiliaria dei controlli (art. 100, comma secondo, Cost.). Da altro lato ancora, le rilevate inclinazioni ordinamentali rischiano di trasformare il principio di equilibrio di bilancio, e, più in generale, il principio di stabilità finanziaria, da (in massima sintesi) strumento di garanzia, preventiva e astratta (ovvero generale), di equilibrio inter valoriale, a valore prevalente ovvero anche dominante.