Quando “manca” il giudice… il Garante della Privacy, l’algoritmo e la profilazione – C. Nardocci
Inserendosi nel solco della decisione del Tribunale ordinario di Bologna del 31 dicembre 2020, in cui, per la prima volta, un giudice nazionale ha censurato il funzionamento discriminatorio della piattaforma di prenotazione delle sessioni di lavoro impiegata dalla App di food delivery “Deliveroo”, l’ordinanza del Garante per la protezione dei dati personali sceglie di ripercorrerne i passi, riportando al centro del dibattito il tema delle implicazioni dell’intelligenza artificiale nella prospettiva del principio costituzionale di eguaglianza e di non discriminazione.