Le prospettive del Consiglio Superiore della Magistratura e il problema della legittimazione dell’ordine giudiziario – D. Piccione
Le profonde questioni che concernono il funzionamento e la legittimazione del Consiglio Superiore si pongono su piani differenti ma presentano profili di reciproca interrelazione. Per affrontare funditus alcuni di questi nodi occorrerebbe la revisione costituzionale; per altri, sarebbe sufficiente l’innovazione legislativa; per un tertium genus di problemi aperti, si dovrebbe impegnare il potere regolamentare del Consiglio e mettere mano ad una nuova autoriforma, dopo quella capillare condotta in porto nel 2016. Inoltre, l’esaustivo elenco di punti nevralgici prospettati dalle relazioni introduttive di questo numero monografico evidenzia una disomogenea profondità cronologica delle esigenze riformatrici: è infatti vero che alcune delle urgenze innovative poste sono, in realtà, antiche quanto il Consiglio o quantomeno rimontano alla sua legge istitutiva; alcuni indirizzi riformatori si ritrovano, in termini praticamente identici, nella Relazione della Commissione Paladin presentata nel 1991; vi sono infine profili tematici assai più giovani, all’apparenza sorti soltanto in tempi recenti, o almeno declinati secondo una prospettiva relativamente inedita. Dunque, all’elenco delle questioni poste non segue, ma precede il problema del metodo; esso consiste innanzitutto nella scelta del piano riformatore su cui declinare le riforme.