Quello che la Corte non dice. Tre osservazioni a proposito di un rinnovato conflitto sulla procedura di bilancio (ord. n. 60/2020) – L. Sambucci
È di poche settimane fa l’ordinanza – 26 marzo 2020, n. 60 – con cui la Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile l’annuale (ormai, sarà un appuntamento fisso) ricorso per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato proposto (dai Deputati e dai Gruppi parlamentari di opposizione) in occasione dell’approvazione della legge di bilancio. Nella sostanza, il motivo di doglianza è sempre lo stesso, e riguarda l’assunto che la prassi approvativa della legge di bilancio, mediante posizione della questione di fiducia sul maxi-emendamento governativo, avrebbe determinato la vulnerazione delle prerogative funzionali dei componenti delle Camere, riconducibile alla compressione del necessario spazio di esame di una iniziativa legislativa di grande rilevanza, nella quale «si concentrano le fondamentali scelte di indirizzo politico e in cui si decide della contribuzione dei cittadini alle entrate dello Stato e dell’allocazione delle risorse pubbliche» (Corte cost., ord., 8 febbraio 2019, n. 17.