Come preservare la continuità dell’attività parlamentare ai tempi del COVID-19? Alcune riflessioni sul lavoro “a distanza” e le vie percorribili a normativa vigente – M. Pignataro
Facendo riferimento a come le guerre, la povertà, le malattie e le pestilenze costringano a compiere delle innovazioni, Ateniese dice a Clinia che “mai nessun uomo stabilisce per nulla al mondo le leggi, ma sono la sorte ed ogni genere di eventi che, verificandosi in ogni modo, stabiliscono il complesso delle nostre leggi”. Questo, più che mai, è vero oggi ed è oggi che siamo posti dinanzi alla domanda: che mondo vorremo abitare una volta che sarà passata la tempesta? L’emergenza sanitaria globale e transnazionale e le risposte che le vengono e che le verranno date rimoduleranno la società così come la conosciamo ora. D’altra parte, la natura delle emergenze è proprio questa: velocizzare in maniera straordinaria i processi storici, obbligare a prendere rapidamente decisioni che, in tempi ordinari, richiederebbero anni di dibattito e di deliberazione, impiegare tecnologie ancora premature per i loro tempi perché il rischio che comporterebbe la paralisi sarebbe ancora più devastante. Questo è il bivio dinanzi al quale si trova adesso il Parlamento italiano (così come molti altri Parlamenti al mondo): può o non può adottare misure straordinarie e alternative per garantire il suo funzionamento e l’operatività della democrazia rappresentativa?